Malinconie - Acquista online!

Sorge qualcosa di amaro. Il senso modernissimo di questa frase ha sempre affascinato la mia fantasia, essa si è spinta a cercare il fulcro vago di queste poche parole. E’ un verso che va al profondo e questa è la sua bellezza: l’inespugnabile essenza. Coglierla, sarebbe come afferrare l’uomo, la sua noia, la sua insoddisfazione, il senso di un esilio. Cos’è quel qualcosa che anche tra le dolcezze o davanti alla bellezza ci angoscia, ci commuove l’animo, ci fa cogliere il tempo e la sua morte continua e i suoi ritorni costanti? Da qui mi sono incamminato. Se il dolore è una forma di conoscenza le piccole malinconie dei giorni sono le tappe verso una maturazione, sono in noi rimembranze, il nostro Io che si scruta ma che non resta solo in sé stesso, guarda alla Natura come luogo eterno, a tutte le cose che animate o inanimate ci accompagnano e poi si dissolvono, diventano pensieri nel labirinto di una colpa che sconosciuta ci umilia. Tutto ciò che è finito, tutto ciò che è ultimo desta sempre naturalmente nell’uomo quel senso della perdita e di un bisogno di assoluto, di ricerca. Il punto di partenza della poesia è forse questo, è la chiave per riaprire in ogni momento, tra diverse sensazioni, le porte del sogno e riavvicinarci a quello che ci manca, la malinconia è la poesia stessa. Creare immaginare fantasticare sognare, dare vita ai fantasmi, sospendere la vita per riavere la vita. La poesia sia allora la madre più cara che racconti le favole più belle della più bella fantasia, della più fervida immaginazione, sia bambina sempre. Ma contempli anche il vero, anche le cose nella loro sera, i silenzi, i simboli, i suoni, i colori, da decifrare per trovare l’uscio d’altri mondi, per capire che il reale non si identifica solo con ciò che è fisico.

Abbiamo sogni costretti, finiti, apriamoli verso un punto d’aria, su una brezza di libertà, ad una luce aperta su una linea indecisa.

L’immagine di copertina è opera giovanile di Redon, una natura morta in cui gli oggetti sono ridotti all’essenziale, un solo semplicissimo vaso, un solo fiore, eliminato qualsiasi dettaglio dello spazio circostante. Così tutta l’immagine si costruisce sulla luce che penetra nell’oscurità e ne fa emergere i petali fruscianti della rosa, raggrumati sul centro rosso. L’immobilità silenziosa sembra preludere all’intuizione di un mistero che si apre aldilà delle cose: il mondo del sogno e dell’irreale, invisibile ma ben presente, captato dal pittore nella fluorescenza di questa straordinaria opera giovanile.

Questo libro è dedicato a tutti coloro che hanno la forza di avvicinarsi a ciò che non sa morire, ma amare silenziosamente sempre. Le malinconie sono compagne del nostro destino, da esse parte il viaggio. Sempre, sempre…

Le vent se lève ! … il faut tenter de vivre!

 

 

 

 

                                                                                                                     

 

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